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Articoli filtrati per data: Giovedì, 10 Aprile 2014

Differenze essenziali tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Evangelica

Le differenze essenziali tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Evangelica sono quattro:

    1. La Chiesa Cattolica Romana accetta quale base di dottrina la Sacra Scrittura e la tradizione. La Chiesa Evangelica, invece, accetta come unica base infallibile di condotta e di dottrina la Sacra Scrittura. La tradizione non ha valore se non è confermata chiaramente nella Scrittura.

Pietro era il primo Papa?

Molti credono che Gesù, con le parole in Matteo 16:18 e 19 abbia affidato a Pietro la guida spirituale della sua chiesa, facendolo così suo sostituto in terra. Ecco il passo: “Ed io altresì ti dico che sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non la potranno vincere. Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che avrai legato in terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto nei cieli”.

Nello studio delle Scritture non bisogna prendere mai un passo solo e separato dal suo contesto per formare su di esso una dottrina, ma di considerarlo invece alla luce di tutto l’insegnamento biblico.

Il battesimo è essenziale per la salvezza?

La risposta è no. La conferma la troviamo ripetutamente nel Nuovo Testamento. (Atti 16:30,31; Giovanni 1:12; 3:16; Efesini 2:8 e l0, ecc...).
Da questi passi appare chiaro che il rito del battesimo non serve per ottenere il perdono dei peccati, non dà la vita eterna né rende l’anima erede del cielo. È il Signore Gesù che ci salva e toglie il nostro pecca­to, non il battesimo.

D'altra parte questo rito è chiaramente istituito dal Signore: vediamo dunque quando deve essere com­piuto e quale è il suo significato.

Come possiamo essere certi della salvezza?

Per prima cosa, hai fatto ciò che Dio ti ha chiesto? Dio dice che per essere salvato, devi riconoscerti colpevole, peccatore perduto e ricevere Gesù come Salvatore e Signore. Egli dice che puoi credere nel Signore Gesù affidando a Lui, spirito,anima e corpo.

Ti dice che devi accettare il Salvatore come colui che è morto al tuo posto sulla croce al Calvario pagando, così, la pena che era riservata ai tuoi peccati. Dice anche che devi abbandonare del tutto ogni speranza di salvarti con i tuoi mezzi, o di collaborare per la tua salvezza, ma che devi appoggiarti completamente sulla persona e l’opera di Cristo.

Tutte le religioni non portano a Dio?

Nel mondo esistono infinite religioni. Alcune sono più antiche del Cristianesimo, altre più moderne. Alcune sono frutto di una civiltà o di un’educazione, altre delle concezioni di uomini vari. Che cosa determina la superiorità del Cristianesimo? Non sono tutte le religioni delle morali tendenti ad elevare l’uomo verso Dio?

La differenza e la superiorità del Cristianesimo di fronte a tutte le altre religioni sono determinate da un fattore essenziale che spesso è però trascurato. Il Cristianesimo vero, predicato da Cristo e descritto nel Nuovo Testamento, non è una morale. Mentre tutte le altre religioni dottano una serie di regole tali da poter condurre l’uomo a Dio, il Cristianesimo afferma che per nessuna morale l’uomo potrà mai avvicinarsi a Dio (Romani 3:20), ma che solo ricevendo la vita di Cristo sarà possibile entrare in rapporto con Dio (1 Giovanni 5:12).

Capire la Bibbia è troppo difficile?

“Io la Bibbia non la capisco! Ho cominciato a leggerla, ma mi sono stufato. È troppo difficile e poi, chi mi dice che quello che capisco lo interpreto bene?”

Anch’io, quando ho cominciato a leggere la Bibbia, capivo poco. Pochissimo. Poi qualcuno mi ha insegnato alcuni principi importantissimi che mi hanno aiutato per il resto della vita. Sono principi molto semplici che voglio passarti, in caso tu sia nei panni di chi comincia a leggere la Bibbia e non sa bene che pesci pigliare, o che abbia ancora difficoltà a capirla.

Il problema del male e della sofferenza

La Bibbia spiega come il male e il dolore siano entrati nel mondo e quale sia stata la loro prima origine.

Il profeta Isaia (cap. 14) ed il profeta Ezechiele (cap. 28) indicano che in un tempo indeterminato uno splendido cherubino si è ribellato all’autorità di Dio e per questo è stato allontanato dal cielo in cui dimorava. Questo cherubino, Lucifero, è diventato Satana, il quale, insieme con gli angeli che lo seguirono, continua ora una lotta senza quar­tiere contro Dio.

Come capire le parabole?

Una parabola è una storia immaginaria raccontata per spiegare una verità spi­rituale. Qualcuno ha detto che si tratta di una storia terrena con una verità ce­leste.
Gesù ha raccontato una quarantina di parabole per illustrare i suoi insegnamenti. Perché si è servito di questo tipo di discorso? I motivi sono vari:

Gesù aveva dei fratelli?

Nel Nuovo Testamento sono nominati varie volte i fratelli e le sorelle di Gesù. Qualche volta ne troviamo riportati anche i nomi. Vedi Matteo 12:46, 13:55; Marco 3:31,32; 6:63; Giovanni 7:3,5; Atti 1:14; 1 Corinzi 9:5; Galati 1:19.

Fede e opere

Se la salvezza è per grazia, e non per le buone opere, come mai l’Apostolo Giacomo, fra gli altri scrittori biblici, parla della necessità di compiere delle buone opere?

Ecco una domanda che sorge spontanea dopo un primo, forse rapido esame degli insegnamenti biblici sulla salvezza. Uno studio più approfondito comunque, dimostrerà che non esiste nessuna contraddizione, nessun controsenso.
La salvezza per grazia e la giustificazione per fede sono i due pilastri su cui si eleva la fede cristiana. Leggendo i molti passi che ne parlano con grande chiarezza, ci troviamo davanti a vari punti essenziali.

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